venerdì 31 marzo 2017

OsservAZIONI: la città-mondo

Mentre ETRA sta promuovendo le proprie attività in vari contesti sia del Monfalconese, sia regionali che extraregionali, risulta impossibile a tutti noi dell'Associazione dimenticare la realtà culturale intorno alla quale per anni abbiamo sviluppato le nostre ricerche: Monfalcone. E' difficile parlare di questa città senza cadere nella trappola di chiamare in causa una questione piuttosto che un'altra, tra le tante che continuamente vengono discusse anche con toni molto accesi, attraverso i vari canali di comunicazione. Monfalcone è una città "mondo", come forse lo sono altre città, ma crediamo sia anche giusto non svalutare questa sua natura di contenitore di questioni infinitamente aperte, forse perché impossibili da chiudere. La complessità urbana, sociale e culturale che contraddistingue questa città è di per se stessa totalizzante: chiunque sia coinvolto nei percorsi costitutivi dei processi di abitabilità urbana, alla fine non può che venirne inghiottito. Viene infine meno la giusta distanza dalle cose e la "città mondo" domina ogni razionalità prefigurativa per perdersi nell'autoreferenzialità delle questioni individuali. 
Si parla molto in questi anni di partecipazione da parte dei cittadini alle questioni pubbliche, se ne parla spesso attoniti per la distanza che i destinatari di quei processi partecipati finiscono per avere da essi. E' così un pò ovunque. Ma se ben volessimo vedere, questa "comunità" (Monfalcone), che rifiuta continuamente di volersi chiamare "società", promuove un dibattito interno continuo, determinando una tale concentrazione di voci che in assenza di una sintesi finiscono per costituire il chiasso. Si finisce spesso per perdere il fine di allargamento della partecipazione stessa e si rimanda alla parole dei pochi (i "portatori di interesse"), trasformando un'esperienza possibile in tante occasioni perdute. 
Sarebbe comunque un bene questa apertura continua al dialogo, se, appunto, si qualificasse come dialogo e non come processo continuo di generazione del conflitto, allontanando ciascun punto di vista, infine, dalla costruzione del bene comune. A ben guardare, infine, rimangono, soltanto "le piccole storie", tante, innumerevoli "piccole storie", senza l'amalgama tonificante di una visione. E questo è tanto più vero quanto emerge, indifendibile, il ruolo della comunicazione nell'alimentare presunti processi identitari, di identificazione del "noi" e di individuazione del "voi", del "loro", degli "altri" insomma. Le voci non costruiscono interrelazione, generano conflitti, appunto. E si sostanziano, continue, di parole sempre identiche a se stesse, sino all'esasperazione e alla frustrazione del fare. Un fare che perde continuamente incisività, perché risente dell'assenza prolungata di pause, di silenzi, di momenti di riflessione. La città-mondo ci assorbe tutti e costruisce muri attorno a sé, per impedire di guardare oltre o verificare da fuori come in fondo la sua non sia che un'esperienza tra le molte perseguibili.   

mercoledì 25 gennaio 2017

Riflettere sulla città di Monfalcone

Questa è la sezione dedicata dal Collettivo ETRA agli approfondimenti destinati alla città di Monfalcone.